venerdì 25 maggio 2012

Allattamento al seno....decisamente sopravvalutato

Faccio un po fatica a scrivere questo post a cui tengo molto perché ho un mare di cose che vorrei dire e fatico a metterle in ordine.
Ma proviamoci....magari prendendola un po alla lontana.
Essere madre è forse stata la prima cosa che ho veramente deciso nella mia vita e adesso che lo sono è quella che mi realizza di più.
Quando ho scoperto di aspettare Emma ho deciso di vivere questo viaggio nel modo più.....ingenuo possibile, nel senso che mi sono goduta a pieno il mio nuovo fisico, la nuova me stessa, la nuova vita che stava crescendo dentro me giorno per giorno, senza pensare troppo al domani e senza farmi assillare dalle persone o dal mare di libri sull'argomento che si trovano in commercio.
Sottolineo, non ho vissuti la gravidanza da " figlia dei fiori", ho fatto tutte le visite del caso, ho preso tutti i farmaci consigliati, ho seguito tutte le indicazioni della ginecologa ecc....semplicemente ho deciso di vivere la MIA gravidanza e non quella degli altri seguendo i loro consigli, le loro esperienze o quello che secondo i libri dovrebbe succedere oggi, domani e dopodomani.
La pia filosofia insomma è sempre stata : i bambini nascono e crescono da millenni, perché non ce la dovrei fare io?
Comunque visto che vivo oggi e non 2000 anni fa ho frequentato un corso di stretching  e il corso pre-parto ( questo almeno teoricamente nel senso che ho fatto i primi 2 incontri poi mia figlia è nata.....) perché comunque questo viaggio nell'ignoto che è la gravidanza e la maternità....fa paura a tratti e confrontarsi con altre persone è sempre positivo.
E qui un bel giorno l'ostetrica domanda: " chi di voi pensa di allattare al seno?"
Io sono rimasta sorpresa dalla domanda nel senso che non mi ero mai neanche posta il problema: perché una madre che ha il latte dovrebbe decidere di non darlo a suo figlio?
Certo sarebbe diverso se ci fossero problemi di altro tipo, non so problemi di salute: mia mamma ha dato a noi tre sempre latte artificiale perché il suo medico le ha sempre sconsigliato l'allattamento al seno per motivi di salute appunto.
Ma se tutto va bene perché rinunciare?
Comunque alla domanda e alle nostre risposte è seguito uno spot promozionale sull'allattamento al seno: tutte dovrebbero farlo, è la cosa migliore per voi e per lui, sarà più sano,combatte l'obesità ecc..ecc...ecc....
In sostanza sapevo già queste cose, un po perché fino al raggiungimento della laurea in ingegneria sono solo una maestra diplomata al liceo socio psico pedagogico, un po perché sono cose che prima o poi a tutti, anche a chi non è interessato, capita di sentire dire da qualche parte.
Comunque uscita da lì la cosa chiara a me come a tutte le altre era che allattare al seno il proprio figlio era requisito necessario ma di certo non sufficiente per essere una buona madre.
Facciamo un salto di qualche mese e arriviamo al 20 novembre 2010, giorno in cui a grande sorpresa è nata Emma. Non è che non mi aspettavo che prima o poi questa ranocchietta sarebbe nata, non mi aspettavo che lo facesse con 1 mese esatto di anticipo...comunque tutto è andato bene, lei stava bene e dopo i controlli del caso me l'hanno data e ovviamente dopo essermela spiaggiata sulla pancia l'ho avvicinata al seno e lei subito si è attaccata. Ci sono stati i problemi che credo tutte hanno avuto in quei primi giorni, e devo ringraziare tutte le ostetriche dell'ospedale di Imola che sono state quanto di meglio ci si possa augurare,ma quando il terzo giorno ce ne siamo tornate a casa io ero assolutamente ottimista riguardo al nostro futuro.
Dopo 5 giorni avevamo la prima visita dalla pediatra ed arriva la prima brutta sorpresa: in 5 giorni Emma era rimasta dello stesso peso di quando ci avevano dimesso.
" Ma come signora, non ha latte?" come no! sono 2 giorni che devo farmi dei gran bagni caldi e spugnature perché sono strapiena!
" Allora lei non si attacca?" come no sta attaccata anche 1 ora di fila poi se la dorme di gusto fino al turno successivo!
Insomma per farla breve lei si attaccava ma non riusciva a fare venire il latte; soluzione: si tolga il latte con il tiralatte e le dia il biberon.
E qui inizia il mio incubo. Lei era regolare come un orologio svizzero e ogni 3 ore voleva il latte, io ci mettevo 40-50 minuti per togliermi il latte che le serviva per 1 poppata e non 1 goccia di più, poi il latte era da scaldare perché ovviamente intanto si era raffreddato, poi a lei servivano 20-30 minuti per mangiare, poi era da cambiare e fare addormentare, poi bisognava lavare e sterilizzare tutto in modo che fosse pronto per il giro dopo, poi......poi era quasi ora di ricominciare!Così per tutto il giorno e tutta la notte.A questo va aggiunto che visto che io non riuscivo a....muovermi in anticipo sulla poppata potevo mettermi a togliermi il latte solo quando lei iniziava a piangere perché aveva fame e non credo che si possa facilmente capire cosa significa togliersi il latte per 40-50 minuti con tua figlia che piange ininterrottamente come una disperata.
Io non credo di riuscire a farvi capire lo scoraggiamento più totale in cui mi sono ritrovata dopo poche settimane di questa giostra. Non pensavo ad altro che ad allattare, lavare la sua roba, sterilizzare, bere bere bere bere e nient'altro.
Non potevo uscire perché ora che ci eravamo preparate e uscite era già ora di tornare a casa; se qualcuno veniva a trovarci dopo poco che erano arrivati o li dovevo mandare via o dovevo andare via io per togliermi il latte lasciandoli con mia madre o mio marito.....visto che ogni volta riuscivo a togliermi solo il latte che le serviva e poco più per capodanno, visto che volevo a tutti i costi uscire di casa e vedere qualche amico, mi sono messa 3 giorni prima a togliermi ad ogni poppata 5 o 10 ml in più per riuscire ad avere un biberon da portarmi dietro per non essere costretta a passare la mezzanotte con il tiralatte.......
Non volevo smettere di darle il mio latte perché insomma io ne avevo a sufficienza e che buona madre non farebbe un sacrificio così per fare qualcosa che a lei fa così tanto bene e non volevo darle qualche biberon di latte artificiale perché mi avevano detto che c'era il rischio che poi non volesse più il mio perché quello in polvere è più appetibile......
Insomma questi primi mesi che dovrebbero essere bellissimi, un lento scoprirsi e adattarsi a vicenda per me sono stati un vero incubo, un buco nero. Non sono caduta in depressione perché lei è sempre stata il mio piccolo sole personale in grado di portare un po di luce anche nel buio più nero ma è stata dura tenere duro.
Mi sono sentita in colpa perché tutti i giorni ho pensato mille volte di mollare, mi sono sentita sola perché era difficile, e forse neanche volevo,fare vedere agli altri la mia frustrazione; mi sono sentita inadeguata perché allattarla mi prosciugava di ogni energia necessaria per badare a me stessa o alla casa o a mio marito.....
Lei mi ha salvato perché circa al 4° mese ha smesso di fare la poppata di notte così io mi svegliavo la mattina con abbastanza latte per fare 2 o 3 biberon e ho potuto tirare un sospiro di sollievo.
Ovviamente diminuendo le volte in cui mi toglievo il latte progressivamente è calato anche il latte così a 5 mesi ho iniziato a darle anche il latte in polvere e a 6 mesi ho smesso definitivamente di darle il mio.
Dire che per me è stato un nuovo inizio è dire poco.
Poter pensare solo a lei, a me, alla mia famiglia, al mio adorato cane che ha sopportato in silenzio la mia assenza, potere uscire, poter fare un giro la domenica pomeriggio tutti insieme......insomma ho sempre saputo che diventare madre sarebbe stata la gioia più grande della mia vita e finalmente era davvero così.
Tutto questo per arrivare a una semplice conclusione: è giustissimo dire che l'allattamento al seno è sempre da preferire, ma nessuno dice che non riuscire ad allattare tuo figlio al seno non fa di te una cattiva madre.
Ovviamente nessuno dice esplicitamente questo, ma nessuno dice neanche esplicitamente il contrario e per una donna incinta,con tutto lo sconvolgimento fisico, ormonale ed emotivo che questo stato comporta la lettura in questo senso è molto facile.
La mia nuova filosofia di vita in questo senso è : allattare al seno è un grandissimo atto di amore nei confronti di tuo figlio, ma anche preparare un biberon è un grandissimo atto di amore.
Io come altri milioni di bambini siamo cresciuti benissimo anche senza il seno di nostra madre e sono convinta che a mia figlia avrebbe fatto molto più comodo una madre serena che si poteva occupare meglio di tutti gli altri suoi bisogni oltre che al mangiare.
Di sicuro, e spero a breve, avrò un altro figlio e di sicuro gli darò il mio latte, ma solo se tutto andrà più che liscio diversamente ho già il barattolo di latte a portata di mano.
Come potete vedere io non nego l'utilità e i vantaggi dell'allattamento al seno, sostengo solo che il modo in cui ostetriche, pediatri, esperti e chi ti pare presentano la questione sia.....forviante e rischi di creare seri problemi, come nel mio caso. Vorrei solo che si desse altrettanta attenzione al fatto che allattare al seno deve essere la cosa più naturale e serena possibile, che ci possono essere problemi e che è giusto insistere perché molte volte si possono superare con qualche consiglio e un po di pazienza ma se così non fosse abbandonare non è assolutamente disonorevole,anzi è la cosa migliore.
Aggiungo che in questi giorni ho acquistato il mio primo libro sull'essere genitori, non perché ne senta il bisogno ma perché ho sentito parlare molto bene di questo libro, come di una lettura comunque interessante che ti può dare quello spunto in più per fare andare ancora meglio le cose.
Così ho acquistato Il linguaggio segreto dei neonati di Tracy Hogg e cosa trovo scritto a pag 26????
" In uno dei libri di puericultura che ho letto mi è capitata sott'occhio questa frase: " Per essere una buona madre è necessario allattare il bambino al seno." Sciocchezze! Un buon genitore non si giudica dal fatto che allatti o meno il bambino o da come lo mette a dormire....."
Devo dire che questo libro mi piace già un sacco!!!!!!
Bene direi che ho concluso.Ho scritto questo post per tutte quelle madri che hanno avuto i miei stessi problemi, o anche altri problemi, per dire loro che non è questo che ci rende cattive madri, e per dire la stessa cosa a tutte quelle donne che saranno madri e che hanno tutte le paure che abbiamo avuto e che abbiamo tuttora anche noi

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